Leopoldo Pirelli. Impegno industriale e cultura civile

di Redazione MemoMi, , pubblicato il 03 Febbraio 2017

La personalità dell'ultimo capitano di una stagione unica dell’industria italiana, visionario e senza paura del nuovo, ma anche schivo e poco mondano. A scandire il racconto è la voce di Toni Servillo, che legge il cosiddetto "Decalogo del buon imprenditore", la sintesi ultima del pensiero di Leopoldo Pirelli, da cui emergono il forte senso di responsabilità nei confronti del Paese, dei collaboratori e dei dipendenti, ma anche l'umiltà e il poco attaccamento al comando.

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Milano come la conosciamo oggi è nata dall’aggregazione al centro cittadino di alcuni comuni fuori dalle antiche mura: nel 1873 furono uniti "i Corpi Santi" e nel 1923 altri undici borghi limitrofi. Quartiere dopo quartiere, Milano è diventata metropoli.
Apparentemente lontana dalla grande produzione cinematografica dei decenni d'oro, Milano è la città in cui sono cresciuti grandi talenti e che celebri registi hanno scelto per raccontare le loro storie...
Non solo Visconti e Sforza: la storia di Milano è anche quelle delle grandi comunità straniere che nel corso dei decenni, talvolta dei secoli, si sono stabilite nel capoluogo lombardo e hanno inciso profondamente sulla sua identità cittadina.
Libri, quotidiani, riviste: una storia di carta, imprenditoria e talent scouting che affonda le sue radici nel tempo e che, negli utlimi due secoli, ha fatto di Milano la capitale dell'editoria italiana.
La città della Scala e dei concerti a San Siro: dai Beatles, che suonarono al Vigorelli nell'estate del '65, a Giuseppe Verdi, che si spense e riposa ancora qui. Milano è anche città di musica.
Gli istituti storici della città e i giornali che fecero la contestazione, le figure di docenti eminenti e la guerra che piombò fin sui banchi: storie di scuole e di studenti nella Milano dell'educazione.